In Italia manca il lavoro o manca una nuova cultura del lavoro?

«In Canada c’è una mentalità completamente diversa dall’ Italia. Tutti i miei coetanei avevano un lavoro e si autofinanziavano. Anche io ho deciso di cercarmi un’occupazione, per non essere da meno» . Alessia Russo*, 18 anni, imprenditrice Z Generation, ha un sogno: cambiare il mondo. Al quinto anno liceo scientifico di Torino, é solo l’esempio più recente di una nuova cultura del lavoro. Racconta di quando lei e il fratello hanno presentato in Italia la loro azienda: «È capitato che le persone si rivolgessero sempre a Simone e non a me. Lui è il primo che in questi casi puntualizza che la startup l’abbiamo realizzata insieme, che l’idea è mia. La gente pensa che se sei una ragazza non puoi … Continua a leggere

Isabella Pierantoni tra le "donne da seguire" di StartupItalia!

Come è noto, quello che fa Generation Mover non lo fa nessun altro in Italia. Isabella Pierantoni è stata la prima a usare la lente generazionale, con ricerche, studi e rielaborazioni, fino alla creazione di un modello d’intervento originale. E che dopo 10 anni, tale innovazione rimane un unicum nel mondo della consulenza e formazione aziendale italiana. Ma quello di aprire nuove strade è un vizio che contraddistingue Isabella da sempre. Basti pensare all’executive coaching, di cui è stata una delle pioniere già all’alba del Duemila. Ai tempi, chi praticava questa professione si contava sulle dita di una mano. Tornando ai giorni nostri, con lo studio delle personalità generazionali è rimasta sempre sulla breccia dell’innovazione. Temi come la digitalizzazione della società … Continua a leggere

Il miglior prof del mondo? Insegna a fare impresa alla generazione Z

Daniele Manni

“Ogni generazione pensa di essere più intelligente di quella precedente e più saggia di quella seguente”. Questa frase di George Orwell è una costante delle presentazioni di Generation Mover: un modo per ricordare quanto di soggettivo ci sia nelle nostre relazioni interpersonali e intergenerazionali. Mi è tornata in mente mentre leggevo questa intervista al prof. Daniele Manni, il docente italiano entrato nei 12 finalisti degli Innovation and Entrepreneurship Teaching Excellence Awards di quest’anno. Mi è tornata in mente perché alla domanda “come sono i giovani d’oggi?”, il prof. Manni (59 anni) ha risposto così: “molto meglio del passato”. Questo signore è un professore di scuola superiore, ma fino al 1999 è stato imprenditore egli stesso. Oggi non si limita a … Continua a leggere

Age pride: solo per donne over60

In Italia le donne over60 sono più di 9 milioni. Quasi 5 milioni hanno tra i 60 e i 72 anni, appartengono alla generazione Baby Boomer (nate tra 1946 e 1964). 1.9 Milioni di loro lavorano. Le più giovani di loro, avevano 10 anni quando crescendo hanno visto combattere le loro madri, o le altre donne, per la libertà, il diritto all’istruzione (questa è la prima generazione di donne che ha potuto avere accesso per legge alla quinta elementare) e al lavoro al pari degli uomini. Sono le donne che hanno combattuto per il femminismo, per il diritto all’aborto, al divorzio, il diritto al lavoro. Energiche, attive e con la possibilità di decidere della loro vita come mai nessuna generazione … Continua a leggere

Gli adulti nuovi analfabeti: l'importanza strategica della formazione continua

E’ un problema serio, che riguarda gli adulti e quindi tutta la vita sociale ed economica del Paese: stiamo parlando dell’analfabetismo funzionale. La diffusione di questo fenomeno in Italia non è certo una novità. C’è però uno studio condotto dall’OCSE in 33 Paesi che lo sancisce numeri alla mano. L’Italia risulta al 4° posto nel mondo (preceduta solo da Indonesia, Cile e Turchia), con il 28% di abitanti non in grado di capire nemmeno testi semplici riportanti informazioni di uso quotidiano. Esattamente l’opposto di ciò che serve per affrontare un mondo ogni giorno più complesso, cangiante, complicato da capire e governare. Secondo gli studiosi, le cause non risalgono solo alla povertà culturale delle famiglie di origine e alla scarsa scolarizzazione … Continua a leggere

Cervelli in fuga: dove vanno e perché

Giovani ricercatori d'eccellenza

Situazione della popolazione residente in Italia a tutto il 2017 secondo il Rapporto annuale ISTAT: da 13 anni muoiono più persone di quante ne nascano, da 9 anni le nascite sono in costante calo (mentre sale l’età media delle donne al primo figlio, arrivata a 31 anni nel 2016), da 3 anni la popolazione complessiva sta diminuendo. Attualmente nella nostra Penisola vivono 60,5 milioni di persone, l’8,4% delle quali (cioè 5,6 milioni) è straniero. E il rapporto giovani/anziani fa dell’Italia il secondo Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone. Ci sono stranieri che diventano italiani (201mila nel 2016, 224mila stimati per il 2017) e ci sono italiani che emigrano: nel solo 2017 si stimano circa 153mila cancellazioni dalle nostre … Continua a leggere

Mamme Millennials: un identikit

Una mamma Millennials con il figlio piccolo

Istruite, intraprendenti, tecnologiche: sono le mamme Millennials, così come emergono da alcuni studi che sono stati loro dedicati in tempi recenti (ecco ad esempio i dati riferiti da Ninjamarketing). Appartengono alla generazione più di tutte segnata dagli eventi che hanno scombussolato il mondo all’inizio del nuovo secolo, dal terrorismo internazionale alla recessione globale. Si stavano infatti affacciando alla vita adulta, e le più giovani erano ancora adolescenti. La loro personalità generazionale non poteva non esserne influenzata in modo sostanziale. Ma c’è anche un altro fattore altrettanto decisivo: è la generazione femminile più istruita di sempre. Sono donne dinamiche, sicure, curiose, con idee chiare per sé ed aspettative elevate per i propri figli. Quello che per le generazioni più adulte è … Continua a leggere

Riciclare l'irriciclabile: la Z Gen salverà il mondo?

GIOVANI INVENTORI AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE Imprenditorialità, perseveranza, sensibilità ambientale, nessuna paura di fallire: la storia del giovanissimo Ashton Cofer sembra fatta apposta per spiegare come si caratterizza la personalità generazionale della Z Gen (nati 1995/2010). E’ la storia vera di un adolescente appassionato di scienza e tecnologia, animato da una curiosità mai sazia, sostenuto dall’entusiasmo e dalla perseveranza di chi è abituato a mettere in conto i fallimenti senza considerarli la fine di tutto. Partendo da un compito scolastico (un progetto di scienze per Google Science Fair), Ashton e i suoi amici hanno individuato una via per rendere riciclabile il polistirolo, che al momento è ritenuto antieconomico da recuperare dopo il primo uso ed è quindi uno dei materiali che … Continua a leggere

Fallire e ricominciare: una competenza delle generazioni più giovani

Foto di gruppo dei Millenniasl di Mosaicoon

Nuovo mondo: quando fallire è solo un pezzo di un progetto più grande. Si può dichiarare il fallimento della propria azienda e nello stesso tempo dirsi contenti e ottimisti? Sì, si può, visto come si esprime Ugo Parodi Giusino, 36 anni, millennial. In questo articolo: lui è il fondatore di Mosaicoon, un’azienda siciliana operante nel marketing in Rete in via di chiusura dopo una parabola che nel giro di un decennio l’ha vista nascere, svilupparsi a livello internazionale e poi incontrare una serie di difficoltà che hanno portato appunto alla fine dell’avventura. Troviamo, nelle sue parole, il condensato di una cultura imprenditoriale tipica delle ultime generazioni – dai Millennials in giù – e molto diversa da quella diffusa nei decenni scorsi. … Continua a leggere

Un sedicenne italiano batte i coreani, e ci guadagna. Ma prima 'viene la scuola'

Si chiamano ancora “videogiochi”, e per molti continuano a essere nulla più che un passatempo. Ma per la generazione nata direttamente dentro l’era digitale possono anche loro diventare una professione remunerata. Anche se stai ancora andando a scuola. Riccardo Romiti frequenta il 3° anno dell’istituto informatico, ma negli ultimi mesi ha scalato i vertici mondiali delle competizioni di Star Craft II, un videogioco della categoria RTS (Real Time Strategy), ed è stato ingaggiato da un team professionistico italiano. Lo scorso 4 luglio a Seul. Compensi: dai 600 ai 1.500 euro al mese, più i premi che eventualmente vince nelle gare. Articolo qui. Forse ai più questo fenomeno è ancora poco o per nulla visibile, ma il fatto è che i “videogiochi” … Continua a leggere