Abbiamo capito che il nostro pianeta è uno spazio finito, un ecosistema che si sostiene grazie alla circolarità e alla rigenerazione. Stiamo tentando di piegare i principi economici, basati sull’idea di una crescita lineare, ai principi della “ESG-Economia”: un nuovo paradigma di sviluppo economico solidale, auspicato anche da Papa Francesco, perché “nessuno si salva da solo”. Eppure, facciamo fatica, come umanità, ad accettare che ci sia un limite e che, ancora una volta, sarà la tecnologia, alle soglie della quinta rivoluzione industriale, a superarlo. Il sogno di Elon Musk di rendere l’umanità una specie multiplanetaria (vedi R. Paura), è ancora oggi un sogno avveniristico, ma non è così per il lavoro, e per gli stessi knowledge workers del XXI sec., che … Continua a leggere
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