“L’obiettivo primario dell’educare é quello di creare uomini capaci di fare cose nuove, non semplicemente di ripetere quello che altre generazioni hanno fatto: uomini capaci di creare, di inventare, di scoprire“. Jean Piaget
Nuovi stili di relazione, nuovi comportamenti, nuovi stili di leadership caratterizzano il nuovo mondo in cui viviamo. Servono nuove capacità, nuove menti per vivere in questi tempi. Occorrono nuovi modi di educare sia le nuove generazioni che quelle attuali Piaget lo sapeva, già negli anni ’20 del secolo scorso.
La scuola e il lavoro sono i luoghi in cui é possibile cominciare a cambiare, sempre. Oggi le scuole, più di solo 5 anni fa, almeno in Italia, iniziano ad inserire il digital approach come elemento di apprendimento; in azienda invece, molti capi fanno ancora fatica ad accettare lo smartphone come strumento di lavoro o a convocare una riunione via web.
Le competenze da acquisire sono tante e nuove per educatori, trainer, coach, consulenti: prima di tutto occorre fare e diffondere cultura, superare i pregiudizi che sono ‘incollati’ alle visioni di chi é vissuto in tempi diversi da quelli odierni e poi essere capaci di tornare curiosi e pronti ad ‘assaggiare’ un modo diverso di pensare, intuire o fare.
Per iniziare:
- Networking non é andare a cena fuori con il capo o al Rotary Club.
- Collaborare non é stringere relazioni in cui uno comanda e l’altro agisce.
- Digital non é conoscere i social network.
- Conflitto é diverso da contrasto.