Il loro numero cresce, ma quasi nessuno ci fa caso: sono gli over 50, che nell’ ultimo decennio sono aumentati di numero e stanno continuando ad aumentare.
Ma le aziende italiane non sembrano essere attrezzate per gestire questa realtà: dedicano poco tempo a misurarla e a conoscerla, e poche risorse all’ elaborazione di politiche gestionali adeguate. E’ la conclusione della ricerca condotta da Randstad HR Solutions in 299 aziende italiane di diverse dimensioni.
Come riferito sulla rivista “L’Impresa” di febbraio 2016 da Fabio Costantini (COO di Randstad HR Solutions), meno di un quarto delle aziende conosce i propri senior in modo dettagliato, cioè non solo nel loro numero assoluto ma anche nella loro collocazione funzionale e nelle prospettive di sviluppo per i prossimi cinque anni; e quasi la metà delle aziende non ha proprio mai rilevato una mappa demografica dei lavoratori.
Scarso o comunque poco significativo è risultato anche l’interesse per leve come la mappatura, la gestione della compresenza generazionale, il ridisegno del ruolo, il lavoro flessibile, il benessere dei dipendenti e altre ancora. Peggio ancora stanno le cose in fatto di politiche retributive, di organizzazione favorevole agli over 50 (il cosiddetto silver management), di accompagnamento al reimpiego, di supporto all’imprenditorialità.
Naturalmente non tutte ignorano totalmente il problema: ma a quanto risulta da questo studio, anche le aziende più sensibili hanno fatto finora solo una parte di ciò che sarebbe in loro potere.
Eppure ne trarrebbero parecchio giovamento: conoscere quali generazioni – e con quali funzioni – convivono sotto lo stesso tetto è il primo passo, a cui possono seguire iniziative ed azioni utili a far sì che le diverse generazioni si comprendano tra loro e comincino a comunicare per collaborare anziché per litigare.
Spesso dietro le difficoltà di comunicazione c’è un tema di fiducia e pregiudizio reciproco fra generazioni che mina alla base le relazioni e i risultati é qui che l’esperienza va trattata come punto di partenza, come forma di condivisione e trasmissione di saperi e know su cui costruire il nuovo
(Isabella Pierantoni, Generation Mover ndr).
L’integrazione di una tale ampiezza di gamma di capacità, competenze e conoscenze sarebbe un propulsore formidabile per qualsiasi azienda. Forse è proprio arrivato il momento di pensarci…
Mattia Rossi, Marzo 2016