Che tipo di uomini stiamo crescendo?

Nella settimana di Ferragosto 2023, in soli 3 giorni, sono uscite notizie terribili su femminicidi e violenze di ogni tipo sulle donne e il resto del mese di agosto è stato anche peggio. Con questa frequenza, oramai estrema, il futuro che ci aspetta non sembra promettere niente di buono.

E’ quindi doverosa una premessa: non possiamo continuare a pensare che quello che accade in Italia alle donne, di qualsiasi età, non dipenda anche da noi, o che non sia una responsabilità individuale, civile e collettiva.


I fatti: 

Le domande:
  1. Qual è il ruolo che ciascuno di noi, individualmente, gioca nella cultura del possesso del corpo femminile, nell’educazione di genere e nel cambiamento delle mentalità attuali che portano (anche) i più giovani a comportamenti devianti?
  2. Dove sono e cosa propongono come modello educativo i genitori, le famiglie, la scuola, le istituzioni, la collettività locale e globale?
  3. Cosa possiamo fare singolarmente per cambiare questa cultura di possesso del corpo femminile e dell’idea di donna e del suo ruolo in Italia?
Al di là del ribrezzo e delle solite storie di degrado ambientale e sociale, va detto con chiarezza che esiste una responsabilità (collettiva e individuale) che ci riguarda personalmente e che dovrebbe impegnarci tutti in una forte e decisa azione di cambiamento.

Senza questa assunzione di responsabilità (individuale e collettiva) i femminicidi continueranno a popolare le cronache del nostro paese raccontando storie di morte individuale, civile e sociale.

In molte società – e l’ Italia è una di queste – resistono radicate visioni tradizionali, arcaiche, retrograde e conservatrici dei generi che limitano il ruolo delle donne e alimentano stereotipi negativi. Queste visioni influenzano l’educazione, la famiglia, la cultura e le istituzioni, contribuendo a perpetuare e cristallizzare disuguaglianze di genere e comportamenti malati.

Cambiare questa situazione richiede sforzi congiunti a livello individuale e collettivo.

COSA FARE?
      1. Educazione di genere: Promuovere un’educazione basata sull’uguaglianza dei generi. Questo dovrebbe avvenire sia a livello familiare che scolastico, ma anche collettivo e locale, incoraggiando tutt*,  giovani – adulti e anziani a confrontarsi e comprendersi su questi temi.
  1. Sensibilizzazione e informazione: Diffondere informazioni e educare le persone su questioni di genere, stereotipi e disuguaglianze per cambiare conoscenze e mentalità. Eventi, workshop, campagne informative e l’uso dei social media contribuiscono a questo obiettivo insieme ad attività volte a sviluppare interessi e aspirazioni indipendenti dal genere e dall’età.
  2. Rappresentanza nei media: Promuovere una rappresentanza equa di tutti i generi nei media è fondamentale per sfidare gli stereotipi, educare alla diversità e promuovere modelli di pensiero e comportamenti rispettosi delle nuove identità e diversità.
  3. Coinvolgimento degli uomini: Gli uomini possono svolgere un ruolo significativo nel promuovere l’uguaglianza di genere. Sostenere movimenti dedicati al supporto per le donne e partecipare attivamente alle conversazioni sul genere pone le basi per  creare e sostenere nel tempo, e per le generazioni a venire, una cultura di rispetto e sostegno reciproco.
  4. Responsabilità individuale: Ciascuno di noi può esaminare le proprie convinzioni e atteggiamenti riguardo al genere e cercare di correggerli se necessario. Ciò include imparare a riconoscere e sfidare pregiudizi e comportamenti discriminatori.
  5. Partecipazione politica e attivismo: Essere parte attiva nella promozione di politiche e leggi che supportano l’uguaglianza di genere in familgia, a scuola, al lavoro e sul territorio.

Cambiare costa fatica, richiede tempo e sforzi costanti. Ognuno deve fare la sua parte.

La lotta contro la cultura del possesso del corpo femminile e dell’idea tradizionale della donna ‘Regina della casa’ richiede un impegno individuale e collettivo irrimandabile per riformare le strutture sociali e culturali di ogni paese, l’Italia stessa con il suo primato – se ne parla anche sulla stampa estera ormai –  presenta una delle situazioni più urgenti.

ip

 


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