Indizi di futuro: la chiave generazionale per il lavoro che verrà

Generation Mover ne ha parlato al 2° Incontro dei Futuristi Italiani, tenutosi al CNR di Bologna il 16 e 17 aprile scorsi, sul tema “Il futuro del lavoro”. Articolazioni del presente, segnali di futuro: sono le generazioni che convivono nella nostra società, mai così numerose e diverse come in questa prima metà di XXI secolo. Scarica qui le slides sintetiche dell’evento.

Isabella Pierantoni ha fatto parte del panel di esperti nella sessione “Forme del lavoro”, una panoramica dell’impatto che le nuove tecnologie e i nuovi approcci mentali e culturali stanno avendo, e sempre più avranno, sull’organizzazione del lavoro in diversi settori.

Isabella ha illustrato in che modo la chiave generazionale – come forma di osservazione e raccolta di indizi di futuri possibili –  permette di ‘intravvedere’ quali potranno essere le caratteristiche della forza lavoro nei prossimi decenni, ha illustrato quali peculiarità distintive di ogni generazione definiscono, oggi, i comportamenti e gli stili decisionali a livello di gruppo … Una più approfondita conoscenza della popolazione aziendale consente una più efficace organizzazione e gestione delle risorse. Ad esempio le nuove e nuovissime generazioni – così come emergono dallo studio sul campo che Generation Mover conduce ormai da un decennio – non hanno solo un rapporto fluido e naturale con la tecnologia: questi giovani e giovanissimi “post-Millennials” sono portatori di una ben precisa visione del mondo e della società, di consapevolezze più vive che mai a proposito delle sfide sulle quali si gioca la sopravvivenza stessa del pianeta, ma anche su cosa vogliono da subito e su cosa si aspettano per il futuro, di sicuro non sono alla ricerca di un ‘posto fisso’ e non solo perchè sanno che è difficile ma anche perchè non lo vogliono! Non tutti almeno.


Certi comportamenti, in generale, sono comuni a quelli della propria generazione, vedi ad es. quelli relativi alla forma nelle relazioni o alle aspettative nella carriera professionale,  a saperli osservare soprattutto nelle generazioni più giovani, possono anticipare i primi segnali di un modo di essere cittadini e imprenditori che caratterizzerà i decenni a venire. 


La conoscenza e la chiave di lettura generazionali costituiscono un ingrediente irrinunciabile per coloro i quali hanno già cominciato a prefigurare la rosa di futuri possibili e probabili, con lo scopo di prendere fin da oggi le decisioni più opportune e funzionali per costruire un futuro, anche nel breve, di sviluppo sostenibile.

Il convegno di due giorni è stato organizzato dal network di soggetti e istituzioni che caratterizzano i futures studies in Italia: dalla cattedra in Sistemi Anticipanti riconosciuta Unesco dell’Università di Trento all’Italian Institute for the Future, dal nodo italiano del Millennium Project all’Università di Parma al CNR.

Si è parlato di lavoro inteso in tanti punti di vista: il ruolo delle istituzioni e delle parti sociali, il peso e le prospettive delle tecnologie e delle loro applicazioni nella manifattura e nei servizi, il futuro della scuola e del mondo accademico, gli spazi e gli strumenti per la creatività, l’innovazione, la creazione di visioni di evoluzione sostenibile. Insomma, un appuntamento strategico di respiro (come minimo) nazionale, a cui ancora una volta Generation Mover ha potuto portare il proprio contributo consolidato e originale.

 

 

Mattia Rossi

 


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