E’ un classico dei rapporti tra genitori e figli, tra i senior esperti del mondo e gli junior ancora da svezzare: i consigli su come comportarsi ad un colloquio di lavoro.
Solo che come ricorda l’articolo ‘Are Boomer parents giving their kids bad career advice‘* ciò che funzionava tanto bene “ai miei tempi” rischia oggi di essere inefficace, quando non addirittura controproducente. Perché il mondo è completamente cambiato.
Tutto da buttare, allora? Non proprio: i consigli dei “vecchi” sono sempre benvenuti, ma nella consapevolezza comune che vanno aggiornati.
Quando a cercare lavoro erano i Boomers, il panorama generale era tendenzialmente stabile e uniforme. I cambiamenti di paradigma maturavano in tempi più lunghi della vita di una generazione, e i giovani puntavano al posto fisso e ben remunerato in un’azienda grande, che allora era sinonimo di solida. E il candidato cercava di “vendersi” al meglio per acchiappare l’occasione più vantaggiosa, considerando che gli ambienti delle diverse aziende si assomigliavano tutti tra loro.
Questi approcci, oggi, valgono ancora? Beh.. dipende!
Come prepararsi per un colloquio di lavoro
Presentarsi a un potenziale datore di lavoro con un curriculum ricco di “cambi di casacca” può ancora far allertare il selezionatore. Ma nel continuo divenire odierno può anche indicare una personalità proattiva o una spiccata capacità di migliorare continuamente la propria posizione.
Un Boomer raccomanderebbe di non buttarsi con incoscienza tra le braccia della prima start-up che passa. Ma che cosa pensa un giovane Millennial testimone di fallimenti e licenziamenti di massa delle più grandi multinazionali di ogni settore? Ti risponderà che una start-up ti può dare stimoli ed esperienze uniche da spendere al prossimo (non lontanissimo nel tempo) giro di valzer.
E sì, presentarsi “ben vestiti” è ancora un consiglio valido. Ma ciò non significa automaticamente giacca e cravatta o tailleur formale. Posto che ormai sembra che la cravatta la mettano solo in banca e nella finanza, ogni azienda ha il proprio stile e “gradazione” di casual. Il consiglio aggiornato è “vestiti bene relativamente alla specifica azienda a cui stai per presentarti”.
E per acchiappare l’occasione più vantaggiosa? Non è più vero che un posto vale l’altro. Le aziende stesse sono alla ricerca della persona giusta per la loro cultura. Valorizza le tue risorse, certo, ma metti ancora più impegno nell’ascoltare e comprendere l’azienda, per capire se è la scelta giusta. Per entrambi.
Costruire ponti tra generazioni è anche questo: recuperare il patrimonio di esperienze, ma ri-contestualizzare ogni singolo elemento dentro il mondo delle nuove generazioni.
Mattia Rossi
* Sulla rivista ‘Next Avenue’, fai copia-incolla per leggerlo in inglese
_________________________________________________________________________________
Lo sapevi che i nostri articoli sono suddivisi per generazione? Cerca la tua generazione e leggi la rassegna stampa dedicata.
-
- Sta per uscire la ns newsletter, se non sei iscritta/o richiedila qui. Ci trovi articoli, riflessioni, anticipazioni delle nostre ricerche e attività.
- Conosci le attività in partenza? Qualcuna la trovi qui, altre nella nostra newsletter mensile.
One Comment on “Cattivi consigli dai genitori Boomer ai figli per trovare lavoro, o no?”
Di solito i Boomer Dicono che dobbiamo Avere Un Lavoro Concreto, Ma Devono Capire che Non Esiste Un Lavoro Concreto, I Tempi Cambiano anche in Meglio di Prima, prima non si riusciva a Vendere una Cosa ora è Possibile anche usando il Passato e Tradizioni. I Boomer Devono Collaborare con Noi Giovani e i Giovani Devono Collaborare con i Boomer. La Guerra Tra Generazioni Non Risolve Nulla.