Un pianeta affollato risponde agli stessi criteri di esistenza di una comunità, piccola o grande che sia. Quando si è in tanti, troppi, gli spazi stanno stretti e si sgomita, ogni occasione è buona per litigare, per accendere rabbie e disagi appena sotto il livello di guardia.
Se poi le classificazioni demografiche, facilitano la diffusione di stereotipi per fasce d’età divise in generazioni il gioco è fatto, ecco che nasce l’arma perfetta per individuare il nemico in tempi di crisi, complessità e confusione: i Baby Boomers, la prima e ultima generazione più numerosa di sempre sul pianeta, e per questo facile da individuare come capro espiatorio.
Solo negli ultimi mesi sono nati due trend social diffusi a livello globale che li etichetta in modo negativo:
“Ok Boomer” e “Covid19: the Boomer Remover”
Pochi giorni fa, a fine febbraio 2020, quando ormai il Corona Virus si è diffuso a livelli pandemici, ha cominciato a circolare in rete qualche meme – iniziato in sordina a livello di aneddoto da parte di teenager americani della Z Generation – contro gli over55, rei di essere proprio loro tra i primi a morire a causa del virus.
È stato facile accendere gli spiriti di chi vede negli adulti la causa dei suoi mali: dal problema del clima, alle tasse elevate, alla corruzione dei politici, la risalita dei conservatori e delle destre ecc… Non mi dilungo sulle scuse o i motivi per la nascita di questo meme, a voler trovare ragioni per ogni cosa si rischia di stare qui per migliaia di pagine.
Ma su una cosa invito a riflettere: è dai facili modi di dire, magari con la rima, che si rinforzano pregiudizi e stereotipi.
Solo pochi mesi fa, (giugno 2019) ‘OK Boomer’, un altro modo di dire è diventato virale, nato dalla risposta di una giovane parlamentare australiana ad un politico più adulto poco incline a vedere il cambiamento climatico come un problema essenziale al giorno d’oggi, una risposta secca ma ricca di significato, poco gentile e passivo-aggressiva a ben guardare, che ha fatto il giro del mondo in meno di 24 ore, ed è diventato uno stile di risposta.
Non sono i Baby Boomer il nemico, e nemmeno le generazioni più giovani.
Quando si parla a livello generale, come è il caso del tema generazionale, è facile cadere in forme stereotipate per chi non sa allungare lo sguardo, questa aggregazione per fasce d’età è un metodo per cominciare ad osservare tendenze generali diffuse da cui poi si estraggono i fattori importanti che riportano all’unicità dei singoli elementi.
Impariamo ad utilizzare i talenti e le opportunità che ciascuno ha per abbattere i muri invece di alzarli.
È il momento di sfruttare esperienza, freschezza mentale, capacità e curiosità di tutte le generazioni per andare oltre, sconfiggere la pandemia attuale e preparare futuri possibili e migliori per avere più chances, a prescindere dall’età.
E’ probabile che questa sia solo la prima grande sfida globale di altre che si stanno preparando, bisognerà lavorare duramente, serve il contributo di tutti, nessuno escluso.
Isabella Pierantoni
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2 Comments on ““Covid19: the Boomer Remover”, la furia dello scontro generazionale sui social”
Salve, appartengo alla generazione del movimento di contestazione degli anni 70, quello che si è scontrato contro la guerra del vietnam, contro i cruise a Comiso, il consumismo e la disuguaglianza economica e sociale, partecipando alle lotte operaie e per i diritti dei lavoratori sfruttati dal grande capitale e dai monopoli
……Dovrei appartenere alla generazione dei ” Baby boomer” dentro la quale non mi riconosco per niente….e neppure i milioni di giovani americani che hanno lottato contro la guerra del Vietnam, i figli dei fiori ( vedi film Fragole e sangue) e dei giovani soldati rientrati dal fronte che si sono ritrovati a vivere come relitti umani.
In Italia un’intera generazione di contestatori è stata spazzata via dalla droga e dalla repressione di massa, nonostante le istanze di liberazione che sono state portate avanti.
Questi movimenti storici rappresentativi di questa mia generazione ( anno 1959) dove sono? come si classificano e perchè nessuno ne parla?
Buonasera Stefania,
grazie per l’intervento che ci dà modo di approfondire l’argomento.
I Baby Boomers – qui trova qualche info in più: https://www.generationmover.com/category/baby-boomers/ – sono la generazione più numerosa di sempre, tanto che gli studiosi la distinguono in due parti: i Baby Boomer più adulti nati nel decennio dopo la fine della seconda guerra mondiale e i Baby Boomer più giovani che oggi hanno fino a 55 anni.
I più adulti che oggi hanno tra i 56 e 74 anni hanno vissuto in un periodo storico del tutto nuovo, hanno avviato e generato fenomeni sociali, economici e storici prima semplicemente impensabili in termini di risorse disponibili e accettazione sociale, così come hanno anche pagato un prezzo molto alto per combattere un sistema non più funzionante, proprio con gli esempi che anche lei porta: Vietnam, droga …
Nella nostra attività – Generation Mover lavora da più di 10 anni su questo tema – i Baby Boomer sono il primo gruppo generazionale su cui lavoriamo approfonditamente anche per via della grande numero di presenze al lavoro, del carico famigliare e sociale che vivono oggi, soprattutto le donne, e dell’impatto sulla vita economica delle nazioni …
Quando si parla di ‘generazione’ non si intende ‘etichettare’ nessuno, ma piuttosto si raggruppano elementi comuni in termini di comportamento diffuso generato dal vivere certi eventi storico-sociali unici per l’epoca in cui sono diventati grandi al fine di sviluppare una prospettiva nuova per comprendere meglio fenomeni e relazioni sociali e professionali.
Purtroppo se ne parla poco in Italia anche se ultimamente il tema è diventato ‘più caldo’ e riceviamo sempre più richieste di lavoro.