Imparare il futuro a scuola: Best Practices nelle scuole superiori – #FL4A – Part 2

FL4A – FUTURESLITERACY4ALL – Part 2

L’esperienza della “Scuola autunnale di anticipazione” (Generazione Z)

Sviluppare conoscenze e competenze per diventare persone, cittadini e professionisti proattivi o, in altre parole, agenti di sviluppo per la propria comunità è stato uno dei principali obiettivi della “scuola autunnale di anticipazione”.

La “scuola autunnale”, è parte del progetto biennale Ma.Va.Pian.Lagorai (Mappatura, Valutazione e Pianificazione dei Servizi Ecosistemici nella Catena del Lagorai), finanziato dalla Fondazione CARITRO e cofinanziato da 3 Comunità di Valle (Alta Valsugana e Bersntol, Valsugana e Tesino, Primiero), ha coinvolto studenti e docenti di 2 Istituti Comprensivi (Strigno e Tesino, Borgo Valsugana) e  4 Istituti di Istruzione Superiore (capofila del progetto “La Rosa Bianca” di Cavalese, “Marie Curie” di Pergine Valsugana, “Alcide Degasperi” di Borgo Valsugana, Primiero).

CONTESTO

Nell’esperimento 80 studenti si sono alternati nell’esplorazione di futuri possibili al 2040 riguardo progetti di sviluppo locale, precedentemente definiti in classe con i propri docenti.

SFIDA

Nei tre giorni residenziali nel cuore del Lagorai, la sfida educativa (per gli studenti) e didattica (per i docenti) è stata di considerare i cambiamenti possibili nel territorio e nelle comunità, intorno ai loro progetti. Questi cambiamenti potrebbero ostacolare il successo o gli obiettivi di quei progetti, ma il considerarli in anticipo, permette di introdurre nella definizione dei progetti gli elementi che li renderanno più “robusti” o “a prova di futuro”.

 

OBIETTIVI

Così gli studenti (generazione Z) hanno considerato i cambiamenti e le incertezze nei prossimi vent’anni rilevanti per progetti, per esempio, di un “sentiero ciclabile” e di un nuovo “parco periurbano”, o rilevanti per mantenere la “qualità delle acqua del torrente Vanoi” e gestire il “valore del Parco Naturale di Paneveggio e Pale di San Martino”.

PERCORSO DI LAVORO

In pratica, i ragazzi hanno sviluppato due “esercizi di futuro” derivati e adattati per l’occasione da due approcci tipici dei Futures Studies: Systems Thinking e Scenari Strategici.

Nel primo hanno utilizzato il paradigma del Pensiero Sistemico per leggere la complessità della realtà, per riconoscere le cause profonde di dinamiche osservate e future (es. numero di visitatori di un parco, di pernottamenti in un’area turistica o di beneficiari di un bosco, che può diminuire o aumentare nel tempo). La “mappa causale” disegnata insieme ha permesso di riconoscere i principali circuiti causali (feedback loop, che si auto-alimentano) per ipotizzare strategie efficaci e specifiche, potenzialmente in grado di produrre risultati positivi che si autososterranno nel tempo.

Nel secondo esercizio, hanno considerato le forze di cambiamento sociali, tecnologiche, economiche, ambientali e politiche che influenzeranno gli sviluppi del progetto scelto, hanno identificato le incertezze localmente più rilevanti, infine hanno creato il “quadrante degli scenarial 2040. Questi scenari sono serviti a ipotizzare strategie “robuste” di sviluppo, ovvero funzionali in più scenari.

Saper mappare cause profonde di dinamiche osservate o future e definire strategie “futures-proof” dovrebbe essere una competenza diffusa (tra i decisori e responsabili di aziende, organizzazioni o comunità), il progetto è stato un apripista per altri in corso.

 

Rocco Scolozzi, skopìa srl Anticipation Services®, Dip. Sociologia e Ricerca Sociale, Università di Trento

Luana Silveri, Prof.ssa Scienze biologiche e chimiche Istituto di Istruzione La Rosa Bianca di Cavalese.

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2 Comments on “Imparare il futuro a scuola: Best Practices nelle scuole superiori – #FL4A – Part 2”

  1. Marianella Sclavi

    molto interessante !! Gli studenti potrebbero considerare di costituirsi a “comitato scuole per il futuro” e organizzare la presentazione in altre scuole della loro esperienza.

    che ne dite ?

    Marianella Sclavi

    1. Generation Mover

      Bella idea Marianella, qualche iniziativa c’è stata, ma occorre fare molto di più.

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