Lavorare con il futuro: idee e strumenti per governare l'incertezza.

Libro di Roberto Poli Lavorare con il futuro

E’ uscito da poco ed è un compendio sintetico, ma straordinariamente denso, di quella disciplina che ha preso il nome di “futurismo”. Sto parlando del libro Lavorare con il futuro. Idee e strumenti per governare l’incertezza di Roberto Poli, direttore del Master in Previsione Sociale all’Università di Trento e tra le figure di riferimento per i Futures Studies in Italia.

Il futurismo (termine che si è ormai consolidato in Italia per indicare questo ambito) non è semplicemente una metodologia o uno schema di lavoro, bensì qualcosa di molto più ampio e profondo: è un approccio generale alla realtà, una forma mentale, una matrice culturale.

Per questo prima ancora prima di illustrare, sia pure per sommi capi, come è fatto un esercizio di futuro, Poli si sofferma ad approfondire i principi fondamentali che fondano il futurismo. In altre parole: mostra in che cosa consiste la Futures Literacy.

Finora, infatti,  il termine “alfabetizzazione” indicava il fatto di saper leggere e scrivere. Erano queste le competenze di base indispensabili per poter essere cittadini liberi e consapevoli, nonché capaci di costruire una società e un’economia migliori.

Ora, per affrontare l’inedita complessità e le elevatissima velocità di evoluzione del XXI secolo nasce l’esigenza di un’ulteriore alfabetizzazione: la Futures Literacy.

Non si tratta più soltanto di saper leggere le parole scritte, ma anche di saper leggere l’ambiente cangiante, di saperne decifrare i segnali di evoluzione e cogliere le tracce dei futuri possibili. Non si tratta più solo di scrivere con la penna (o magari con i nuovi linguaggi multimediali), ma anche di scrivere il proprio futuro: avere le competenze necessarie per saper prefigurare gli scenari futuri e scegliere quello preferito. E poi passare all’azione per realizzarlo.

Innanzitutto è dunque necessario comprendere il motivo per cui si parla di futuri, al plurale, e che cosa si intende per previsioni, scoperte e anticipazione quali componenti di base dei futures studies. Che cosa è un megatrend, quale differenza c’è tra rischio e incertezza, e quale tra complicato e complesso.

Una volta gettate le basi della Futures Literacy, Poli passa a raccontare come è fatto un esercizio di futuro: quali sono le fasi che lo compongono e quali metodi possono essere applicati.

Si scopre così quanto vasta e articolata possa diventare un’esplorazione dei futuri, anche laddove la tematica sia molto ben definita.

Questo di Roberto Poli è dunque un’introduzione efficace per farsi un’idea del futurismo in tutte le sue sfaccettature. Ma attenzione a non farsi ingannare dalle dimensioni del volume. Sono solo 160 pagine (ariose) di testo effettivo, e il discorso si dipana con freschezza grazie alla invidiabile chiarezza espositiva propria di Roberto Poli.

Questa apparente “facilità” è in realtà il veicolo di una densità di contenuti di rara potenza. Non è un libro che si legge dalla prima all’ultima pagina una volta per sempre: ad onta del suo aspetto, è un volume di studio e di consultazione, una fonte da riprendere e assimilare nel tempo. Perché è latore di un cambio di paradigma sostanziale: dopo che l’avrete davvero digerito, nulla sarà più come prima.

Mattia Rossi

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