I bambini della ‘Generazione Alpha’, rappresentano la generazione più giovane oggi esistente sul pianeta. Nel 2030 i più grandi tra loro avranno già cominciato a lavorare.
I pionieri del futuro
Sono beta-tester inconsapevoli di come si vive utilizzando, sin dalla nascita, strumenti integrati con A.I., in un passaggio continuo reale-virtuale.
Di quali nuovi comportamenti, abitudini, ideali sono e saranno portatori?
Osservarli da un punto di vista allargato ci offre l’opportunità di cogliere indizi di futuro per immaginare il mondo che verrà. In questo articolo, non il primo su questo tema (vedi anche sezione Alpha Gen e CPF) attraverso dati, ricerche e riflessioni, proviamo a capire cosa sappiamo, non sappiamo e come potrebbero immaginare di vivere nel mondo futuro.
Cosa sappiamo
Stiamo crescendo la prima generazione di bambini e prossimi adulti nel Metaverso di Zuckerberg, nel mondo immersivo WeChat in Cina; sono abituati ad avere un avatar nel profilo della TV Smart, a combattere online per aumentare il proprio punteggio e crescere di livello negli e-games, ad acquistare sul web con carte di credito dei genitori o con moneta virtuale, diversa da quella in uso nell’economia reale; anche se non sanno bene cosa significano parole come blockchain, bitcoin, wallet, NFT, token fanno già parte del loro linguaggio.
Alla fine, che sia mondo reale o online per loro cambia poco, imparano da subito che ad ogni contesto corrispondono regole e strumenti differenti e, cosa non irrilevante, quello che non c’è lo possono inventare perché:
sono i primi abitanti di un mondo in transizione che sta avviando una fase nuova, per lo più sconosciuta.
Ma non finisce qui: questa è anche la prima generazione di bambini educata ad interagire con l’Intelligenza Artificiale (AI) e i suoi algoritmi, presenti in tutti gli ambienti della loro vita quotidiana: dallo smartphone alla smart tv, oppure a scuola con verifiche e test online che restituiscono esercizi mirati su di loro calcolati in base ai loro risultati e obiettivi.
I bambini Alpha hanno una dimestichezza con il digitale inimmaginabile solo fino a pochissimi anni fa, la DaD ha amplificato questa capacità.
Secondo uno studio del 2019[1] condotto da DataChildFuture, un progetto dell’Università Cattolica di Milano, il 46% delle famiglie italiane partecipanti alla ricerca, aveva il 40% dei giocattoli connessi a Internet, per non parlare della diffusa presenza nelle case di supporti come Alexa, Google Home ecc.
In un altro articolo più recente[2] ci sono dati[3] in cui è interessante rilevare la prospettiva differente tra genitori millennials statunitensi e britannici (meno favorevoli) verso quelli (più favorevoli) cinesi, indiani e brasiliani rispetto alla possibilità di affidare ad un’infermiera virtuale il proprio bambino in ospedale.
- I bambini Alpha sono quelli che arriveranno a fine secolo, e avranno da 90 a 75 anni nel 2100.
- Nel 2030 i più grandi tra loro entreranno nel mondo del lavoro, e saranno, per un pò, la generazione più numerosa dopo la Z Gen.
- Saranno i chirurghi più abili nelle operazioni con i robots e non avranno bisogno di un tirocinio lungo.
- Il futurista Thomas Frey, afferma che tra 10 anni, saranno i robots ad insegnare ai ragazzi ed erogheranno lezioni ‘tagliate su misura’ per i bisogni di ogni singolo studente, velocizzando il loro processo di apprendimento.
Cosa non sappiamo
La questione qui non è più se e quanto esporre i più piccoli all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, quanto piuttosto quali saranno gli effetti e le conseguenze nello sviluppo di comportamenti e nella costruzione di valori, di ideali e desideri per il futuro, della prima generazione di bambini del XXI sec., inconsapevolmente ‘immersa’ ed esperta, dell’era digitale.
Le opportunità e i rischi legati alla pervasività del digitale e della ‘datizzazione’[4] non solo dei più piccoli ma anche degli adulti sono piuttosto noti, così come ne sono noti gli impatti negativi sul benessere dei più piccoli e delle persone in generale.
- Quale tipo di rapporto sta costruendo, la generazione tecnologicamente più evoluta e sofisticata di sempre sul pianeta, con l’ A.I.?
- Come gestiranno i bambini Alpha le relazioni sociali in futuro?
- Da chi e come si faranno curare o accudire?
- Quali saranno, nel prossimo breve futuro, le conseguenze e gli impatti a livello sociale, economico, politico in un mondo in cui i più giovani hanno competenze specifiche molto più sviluppate rispetto agli adulti, e anche molto diseguali da un capo all’altro del mondo?
Per entrare nel concreto:
- Quale tipo di case e abitazioni si aspetteranno?
- Come faranno la spesa? Quali prodotti e servizi abbandoneranno? Entro quanto tempo?
- Quale tipo di modello lavorativo si aspetteranno?
- Come influiranno sull’economia locale e globale?
- Nel 2035 saranno i genitori della nuova generazione Beta, che tipo di education si aspetteranno per i loro figli? Quale tipo di mondo, o di Europa vorranno?
La generazione Z sta già cambiando le regole della politica.
Cosa fare
Se, come oramai sappiamo, stiamo allevando e educando una generazione di bambini, con programmi didattici vecchi e buoni per il secolo scorso, è urgentemente necessario attivare percorsi di istruzione in cui le competenze di Digital Literacy siano insegnate e praticate in ogni scuola di ordine e grado, per studenti di ogni età senza alcuna distinzione. Competenze trasversali che tutti i cittadini del XXI sec. devono avere.
A marzo 2019[5] è stato lanciato il DQ Global Standards Report 2019, il primo tentativo di definire uno standard globale per l’alfabetizzazione digitale, le competenze e la preparazione nei settori dell’istruzione e della tecnologia. Qui una sintesi delle capacità per ‘governare’ la cittadinanza digitale così come elaborata nel rapporto di DQ Insitute[6].
Nonostante le perplessità e lo scetticismo sull’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie i vantaggi sono evidenti, così come i pericoli.
Una responsabilità degli adulti: gli artefici del presente
Gli adulti di oggi hanno una grande responsabilità verso questi bambini che oggi testano possibilità e pericoli del mondo nuovo. Sono gli adulti a preparare il terreno su cui seminare e a decidere se il raccolto sarà buono solo nella stagione successiva o anche nelle prossime.
Garantire processi tecnologico-digitali ‘sicuri’ in cui le attività di apprendimento, di gioco, di relazione, e anche di lavoro, rispettino la privacy, siano a prova di cyberbullismo, consenta loro di sviluppare abilità individuali, sociali e collettive è la vera posta in gioco. Sta agli adulti di oggi, a noi tutti senza distinzione d’età, farsene carico non solo per il futuro ma anche per il presente.
Accompagnare i più giovani in questa fase di transizione significa affiancarli, ascoltarli e sostenerli nella scoperta del futuro di cui sono già portatori e sul quale, tutti insieme, abbiamo un ruolo da giocare.
Insomma, qualche idea possiamo cominciare a farcela, c’è già chi anticipa che il business del futuro sarà l’Education per il quale si prevede un mercato da 20 miliardi di dollari entro il 2027.
Ma c’è molto altro, tu che ne pensi?
Se vuoi immaginare come sarà il futuro partecipa ai lavori della CPF 2022.
I.Pierantoni
- [1] https://datachildfutures.it/en/children-and-artificial-intelligence-balancing-risks-and-opportunities/
- [2] @Natasa Perucica pubblicato di recente da WEF Our children are growing up with AI. Here’s what you need to know
- [3] https://www.ieee.org/about/news/2019/ieee-unveils-third-annual-generation-ai.html
- [4] https://datachildfutures.it
- [5] https://live.dqinstitute.org/2018DQ_Impact_Report/
- [6] https://live.dqinstitute.org/2018DQ_Impact_Report/
- [7] https://www.weforum.org/agenda/2022/01/artificial-intelligence-children-technology/?utm_source=sfmc&utm_medium=email&utm_campaign=2765850_Si-WeeklyNewsletterV5-Live-10-01-2022&utm_term=&emailType=Strategic%20Intelligence%20Weekly&ske=MDAxMFgwMDAwNFRXY1lrUUFM
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