New players, new rules.
Questo è il punto, ora che nella C-Suite ci sono loro, il mondo del lavoro cambia il look.
Questo articolo ci permette di valorizzare uno dei talenti di questa generazione, per la verità non sempre citata in positivo: gli appartenenti a questa coorte sono grandi ‘
generatori‘ di alternative, indipendenti nel pensiero e nel comportamento. Hanno dovuto imparare molto presto ad essere cauti, sospettosi sia verso gli estranei che verso le autorità costituite o i vecchi processi decisionali che spesso non tenevano in considerazione il merito e le capacità.
Ma proprio per questo, crescendo hanno dovuto impegnarsi a trovare alternative quando le cose non andavano bene e oggi sanno generare opportunità e nuovi modi di vedere le cose. Soprattutto conoscono bene la differenza tra concetto di ‘utilità’ e ‘forma o formalità’.
A Chicago, nel solo anno 2008, ben 32 aziende hanno trasferito il loro quartier generale dalla periferia al cuore della città. L’età media dei CEO di queste aziende era di 52 anni, cioè appartenenti alla Generazione X.
I Boomers avevano costruito aziende localizzate in periferia, dove ci si può concentrare sul lavoro – che è una cosa seria, mica siamo qui per divertirci! – plasmando una cultura basata su modelli convenzionali di autorevolezza, sugli status symbols quali l’ufficio con vista e da solo, il posto auto riservato.
La Generazione X ha altre priorità, arrivata nelle stanze dei bottoni cambia le regole e cambia il gioco. Efficienza, produttività, autonomia, obiettivi chiari, questo conta al lavoro e nella vita.
E quindi si organizzano gli spazi in modo che favoriscano, da un lato, il lavoro condiviso e dall’ altro il soddisfacimento delle esigenze individuali, e gli uffici si allestiscono là dove è più facile andare incontro ai talenti e ai mercati, a prescindere da quanto la collocazione sia “prestigiosa” o “autorevole”.
L’indipendenza che è un grande ‘valore’ per questa generazione passa anche dalla possibilità di lavorare ‘facile’ cioè senza difficoltà per raggiungere il posto di lavoro, ma anche senza difficoltà nel produrre, e se per farlo ho bisogno di un ambiente diverso in cui tutti possano esprimersi al loro meglio, allora perchè no?
Sarà per questo che uno dei long-trend, già in atto a dire il vero, è quello di andare a vivere fuori città?
Ma di questo ne parliamo al lab.
Mattia Rossi
Isabella Pierantoni
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