Case history: il futuro visto dalla Z Generation, concretamente

Se vuoi guardare il futuro negli occhi comincia con l’ascoltare i più giovani.

Nel mese di novembre 2022 grazie al progetto Future Direction! di @Edutech District, ho incontrato circa 800 studenti delle secondarie superiori  presso una delle più antiche scuole superiori di formazione tecnico-industriale d’Italia l’ITIS Galileo Galilei – Roma. L’obiettivo del progetto è stato quello di valorizzare i percorsi di orientamento degli studenti connettendo formazione e competenze scolastiche con i veloci cambiamenti del mondo esterno al fine di preparare meglio i futuri lavoratori di domani.

Attraverso una serie di incontri con studenti del secondo e quarto-quinto anno, tutti appartenenti alla Z Generation, abbiamo lavorato su cosa significa pensare al futuro e come utilizzarlo per prendere delle decisioni migliori e più informate nel presente.

A partire dai dati demografici dell’Italia nel 2032 (Rapporto IIF e Generation Mover™ in uscita a febbraio 2023) che illustrano un Italia sempre più anziana e vuota, soprattutto nei piccoli paesi, ma anche con gli esempi delle nazioni che hanno trasformato questo problema in opportunità, gli studenti hanno svolto un esercizio di futuro lavorando sui megatrends dell’UNIONE EUROPEA, con il fine di immaginare cosa potrebbe accadere nei prossimi anni e, soprattutto, cosa fare per anticipare i cambiamenti e avere il tempo di prepararsi. Un’esperienza frizzante, vivace e ricca di spunti, riflessioni e stimoli.


Ne è emerso un quadro di diffusa e consapevole preoccupazione da parte dei ragazzi sul futuro che li aspetta in cui l’incertezza, a tratti la disperazione e l’ansia legate al contesto sociale ed economico italiano attuale, è preponderante. Un quadro che conferma il sentire diffuso della maggioranza dei giovani del nostro paese rilevato anche dalle ultime indagini Istat.


 

Eppure … emerge anche una chiarezza di visione e spinta all’impegno perché le cose migliorino nonché una rara consapevolezza delle opportunità e dei rischi che ci aspettano, anzi che sono già qui.

I ragazzi hanno presentato progetti e idee che rappresentano non solo i loro bisogni e aspettative ma anche possibili soluzioni ai problemi di oggi individuandone rischi e vantaggi.

I risultati dell’esercizio di futuro

Ecco qualche primo spunto-problema-soluzione-preoccupazione da loro individuati all’interno dei singoli megatrend sui quali hanno lavorato:

  • Si andrà a scuola nel metaverso
  • Diventeremo meno capaci di relazioni fisiche e dovremo allenarci per curarle
  • I pannelli solari saranno di massa nel giro di 10 anni e poi arriverà la fusione nucleare
  • Anche se le medicine e le scienze sono in evoluzione l’inquinamento e l’ambiente peggioreranno e questo metterà a rischio la nostra sopravvivenza
  • L’energia è una risorsa finita e come tale cambieranno le politiche finanziarie dei governi che nel breve periodo finanzieranno il solare per poi sostenere tra 20 anni il nucleare
  • Ci saranno aerei ipersonici di linea e navette-bus da un pianeta all’altro
  • Sarà essenziale una distribuzione capillare per l’istruzione sugli immigrati al fine di favorire l’inclusione, nuovi posti di lavoro per tutti e maggiore intermediazione culturale
  • Aumenterà il volontariato per mancanza di persone
  • Ci saranno mestieri nel settore del riciclo che genereranno più posti di lavoro e più salute per il pianeta
  • Aumenteranno gli edifici a prova di terremoto
  • A causa dell’inquinamento aumentano le piste ciclabili e le zone eco-green nelle città del futuro
  • Aumenteranno delle diseguaglianze sociali e dei poveri

Le idee ci sono, la pragmaticità e la consapevolezza dei rischi e delle opportunità anche. Molte altre intuizioni e suggestioni e richieste sono emerse, alle volte le soluzioni sono dietro l’angolo, a saperle vedere.


Per un paese come l’Italia che invecchia sempre di più e che ancora troppo poco fa per offrire risorse e speranze ai suoi pochi giovani, lavorare insieme senza confini di età, creare occasioni di engagement e visioning, ascoltarsi reciprocamente è certamente una delle soluzioni migliori, possibili e realizzabili per costruire un paese a prova di futuro.

Isabella Pierantoni

 


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