Domani sarà, se oggi …

Quale sarebbe il modo migliore di celebrare i primi 10 anni di Generation Mover? Questa la domanda che ci siamo posti un anno fa. Fin dall’inizio, almeno una cosa l’avevamo chiara: avrebbe dovuto essere la manifestazione plastica dei valori, dello stile e del modus operandi di GM. E così è stato: una giornata di apprendimento e sperimentazione, di conoscenza, di scoperta e di innovazione.

Nonché di collaborazione. Abbiamo avuto i contributi del prof. Roberto Poli (cattedra Unesco in Sistemi Anticipanti all’Università di Trento) e di Roberto Paura (presidente dell’Italian Institute for the Future), gli interventi dei quali sono stati facilitati da Maria Cristina Origlia del “Sole 24Ore”. Abbiamo sperimentato il Generation Mover Game con la piattaforma digitale Redooc di Chiara Burberi. E abbiamo fatto incontrare esperienze ed emergere nuovi spunti con un partecipatissimo World Café orchestrato da Barbara Cassoli fondatrice di Shift Italy.

Nel 2009 Generation Mover ha aperto la strada degli studi generazionali in Italia. Nel 2019 questi si integrano con la Futures Literacy, la nuova competenza necessaria nel XXI secolo. E’ il carattere distintivo di Generation Mover: studio d’avanguardia, ricerca originale sul campo, condivisione e applicazione nelle aziende per aiutarle a prendere le decisioni più sostenibili ed efficaci.

Perché sono le decisioni di oggi a determinare quale, dei molti futuri possibili, diventerà il presente effettivo di domani. Proprio questo è stato il punto di arrivo della giornata:

“Domani sarà, se oggi…?” Abbiamo chiesto ai partecipanti di lasciarci scritta la loro risposta su una cartolina, ed ecco che cosa abbiamo raccolto.

I Millennials hanno evidenziato soprattutto il concetto di diversità. Diversità tra le generazioni, che diventa una risorsa laddove affrontata con gli strumenti della condivisione, della fiducia, della collaborazione e dell’assunzione di responsabilità. E diversità tra epoche: il futuro non è una proiezione del presente, bensì un cambio di paradigma.

Anche i Boomers hanno colto il valore della comunicazione aperta e della condivisione. Ma si sono anche soffermati sulla necessità di visionia lungo termine, sull’importanza della curiosità costante, e sull’esortazione ad ascoltare davvero i punti di vista altrui.

L’ascolto e il superamento dei pregiudizi tornano anche tra gli apprendimenti raccontati dagli X Gen. Tornano spesso le esortazioni a pensare di più al futuro, includendolo nei discorsi presenti, e a prendersi cura delle giovani e giovanissime generazioni con azioni concrete da fare oggi. Si parla di sforzi per guardare “un po’ più in là” e per comunicare “di più e meglio”.

Diversità, comunicazione, prendersi cura: suggestioni e spunti arrivati da chi ogni giorno è alle prese con le questioni reali in azienda e con la sfida, che accomuna tutti noi, di costruire, insieme, il futuro più desiderabile.

Guarda il video in 1 minuto.

Mattia Rossi

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