Quali saranno i lavori in Italia nel 2030?

Il fatto che non tutti i lavori siano destinati a durare per sempre è cosa nota: ogni due o tre generazioni alcuni lavori scompaiono, ne nascono di nuovi e quelli che restano mutano.

E’ sulla direttrice creazione-distruzione-mutazione di mestieri e professioni che un recente studio, realizzato dalle società EY, ManpowerGroup e Pearson Italia su 793 professioni, sviluppa un’analisi di lungo periodo per il Mercato del lavoro in Italia al 2030:

a livello nazionale le previsioni occupazionali indicano che l’80% delle professioni presenti oggi in Italia muterà quantitativamente nel prossimo decennio.

Nessuno può sapere cosa ci riserva il futuro ma, dati alla mano, si possono fare ipotesi, ideare scenari e in questo modo essere pronti ai cambiamenti in arrivo. La trasformazione sarà in parte dovuta alla crisi legata alla pandemia (secondo le stime Ocse il Covid-19 potrebbe causare una perdita di posti di lavoro compresa tra 1,2 e 1,4 milioni), in parte al naturale mutamento del mondo intorno a noi: molti mestieri non spariranno ma ‘semplicemente’ si evolveranno.

I nuovi lavori in Italia

Chi arriva e chi resta? E chi, invece, “esce dal gruppo“?

E’ facile intuire che nella giostra dei cambiamenti l’ambito destinato a crescere maggiormente è quello legato alle tecnologie e informatica (circa il 57% delle trenta professioni in ascesa) ma anche cultura, comunicazione, servizi di cura, insegnamento e formazione sono destinati ad un futuro prospero, quantomeno di posti di lavoro.

Il 2030 però sembra essere caratterizzato da mestieri che oggi o non esistono o sono in via di posizionamento e che, a dirla tutta, facciamo anche fatica ad immaginarci:

  • specialisti di interfacce umane, esperti delle applicazioni IoT, tecnici delle macchine a guida autonoma, addetti all’integrazione con i robot assemblatori, progettisti di visite ed eventi virtuali, se pensiamo al turismo e alla cultura.

Che cosa significhi, in soldoni, fare questi lavori beh, ce lo racconteranno i nostri figli! E noi saremo li, seduti, a fissarli con la stessa espressione che ha mia nonna quando tento di spiegarle che lavoro faccio.  Ma ci sono anche lavori che restano e/o crescono, come:

  • manovali e personale non qualificato in ambito edile, addetti ai servizi di manutenzione e custodia di impianti sono tra i lavori che ci accompagneranno (anche) nel futuro.
  • Giuristi specializzati nel diritto d’impresa e in privacy vista la crescente importanza dei dati.
  • Nuove figure nel settore sportivo e culturale, e-commerce.
  • Sceneggiatori vista la richiesta di nuovi contenuti ondemand, oppure consiglieri per orientamento, ingegneri biomedici, professioni umanistiche nelle scuole secondarie, elettrotecnici, educatori professionali, terapisti, specialisti in sicurezza informatica

I settori-professioni a rischio scomparsa

Le nuove tecnologie in breve tempo sostituiranno completamente alcune figure base nei settori sotto indicati:

  • servizi finanziari e assicurativi (-1,7%), settore tessile e calzaturiero (conciatori, taglio e confezione …) , l’agricoltura , caccia e pesca (-1,5%) e l’industria della carta, cartotecnica e stampa (-1,5%) penalizzata ovviamente dal dominio del digitale, e altre figure molto specifiche sostituite dal lavoro automatizzato.

Tirando un po’ le fila, a rischiare di perdere il proprio impiego sono, purtroppo, i soliti noti: giovani e donne che in Italia sono spesso occupati nei settori che richiedono meno competenze e specializzazioni come ad esempio vendita, turismo, ristorazione e con contratti precari.

Cosa serve per stare al passo coi tempi

Per trovare il proprio posto nel Mercato del Lavoro italiano di oggi e da qui in avanti occorre non smettere mai di imparare. Lo studio dimostra come le tanto nominate competenze soft sono oramai indispensabili ad ogni livello di funzione organizzativa, ruolo e settore professionale, e soprattutto ad ogni età.

Accanto alle competenze fondamentali associate ai lavori in crescita compaiono  competenze ibridanti strategiche per mantenersi aggiornati e rinnovarsi.

Alcune, tra queste, sono le competenze chiave fondamentali come:

  • Risolvere problemi complessi
  • Apprendimento attivo per la soluzione di problemi presenti e futuri da considerare nel processo decisionale
  • Abilità sociali/adattabilità per coordinare le proprie azioni a quelle degli altri
  • Abilità sociali/Comprendere gli altri nelle reazioni e nel perché dei loro comportamenti
  • Capacità di visione sistemica, saper cogliere le connessioni tra eventi, situazioni e problemi
  • Capacità di ideazione e creatività insieme ad adattabilità

Oppure tra le competenze ibridanti necessarie per ogni tipo di lavoro e settore:

  • Abilità tecniche di gestione delle risorse, del tempo, programmazione
  • Abilità sistemiche e capacità di analisi
  • Abilità sociale di orientamento al servizio
  • Conoscenze e abilità informatiche ed elettroniche
  • «Skill nella gestione di impresa, capacità di valutazione sistemica e ideazione».

Il Mercato del Lavoro è in una fase di profonda transizione, il Covid-19 ha solo accelerato e portato sotto gli occhi di tutti una trasformazione iniziata da un paio di decenni e ormai irreversibile. Comprenderne la portata, le infiltrazioni in ogni area della nostra vita è il primo passo per governare questo cambiamento.

Per i più giovani della Z Generation (oggi tra i 12 e i 25 anni) o degli Alpha Gen (fino a 11 anni di età) che si diplomeranno proprio nel 2030, si tratta di allenare fantasia e strumenti tecnologico-scientifici attuali per esplorare nuove possibilità, per i più adulti (Baby Boomer o X Generation) o per chi sta nel mezzo, come i millennials, diventa essenziale recuperare e/o continuare a coltivare l’attitudine allo studio e all’analisi critica del presente per non restare nella gabbia del passato.

I nostri ragazzi sono e saranno sempre più chiamati ad essere creativi, ma con i piedi per terra, un’attitudine decisamente forte nei tratti distintivi delle generazioni più giovani, dalla quale i più adulti possono certamente imparare, e viceversa, opportunità e rischi sono alla portata di tutti, a prescindere dall’età.

Francesca Praga, Isabella Pierantoni

 

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