Sono la generazione che più di tutte ha la possibilità di cambiare il mondo, di renderlo migliore.
In questo fantastico lavoro della Varkey Foundation tanti spunti e dati per capirli meglio, ma sopratutto per cominciare a conoscere chi guiderà il mondo nei prossimi decenni. Un quadro ricco e poliedrico di giovani dall’Australia al Brasile, dal Canada allla Cina passando per Francia, Germania, India, Indonesia, Israele. Tutti hanno risposto alle stesse domande di vita pubblica e privata, su chi li ha influenzati nei valori e cosa vogliano per sé, cosa pensino dei rifugiati e dei loro governi dall’ Italia al Giappone, dalla Nuova Zelanda alla Nigeria, Russia, Sudafrica, Corea del Sud, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Migliaia di quesiti per provare a raccontare la terra di domani.
Una generazione di cittadini e leaders pessimisti sul futuro ma generosi, convinti che bisogna darsi da fare per gli altri e non pensare solo a se stessi, alla carriera o famiglia. Hanno le idee chiare su cosa li rende felici e cosa no, sull’idea di famiglia, sulla religione, sul clima, sulla libertà e sull’uguaglianza, sugli immigrati …
Nella gran parte dei paesi (in 14 su 20) i giovani hanno optato per la “fine assoluta dei pregiudizi legati a razza, credo e sesso” quale fattore decisivo all’unione dei popoli della terra, piuttosto di altri fattori quali la cooperazione tra paesi, la parità economica e l’accesso a migliore educazione.
Ma c’è molto altro, scoprilo qui: “Generazione Z: pessimisti e solidali, ecco il mondo per i teenagers tra diritti civili e timori”
Iscriviti alla nesletter di Generation Mover