Il "conto in banca" per età e generazione: come cambia e perchè

L’asset finanziario di un giovane millennial è molto diverso da quello di un pensionato.

Prendiamo spunto da uno studio americano, (sponsorizzato da una società di investimento) con la consapevolezza che i comportamenti che si rilevano oltreoceano arrivano, prima o poi, anche in Europa. La ricerca rileva come spendono e risparmiano gli americani per età e a seconda delle fasi di vita.

I dati raccolti ci permettono di ragionare su come si gestiscono le risorse finanziarie a seconda dell’età, ma soprattutto sfruttiamo questo studio per osservare comportamenti diversi intergenerazionali e sociali tra America e Italia.

L’analisi osserva come tra i 40 e i 50 anni aumenta la quota destinata a risparmi e/o investimenti, del resto è questa la fase di vita in cui si raggiunge il picco a livello di entrate economiche lavorative, con un ulteriore incremento verso i 60 anni, in cui oltre ad avere accumulato ulteriori risparmi, si possono ricevere eredità dalle famiglie d’origine.

America-Italia

Andiamo in dettaglio nel confronto:

  • a 20 anni, i consulenti finanziari lo sanno bene, si può osare di più con le azioni. I giovani americani, che dispongono di entrate economiche e vivono in un sistema pensionistico ben diverso da quello italiano, investono i loro risparmi in azioni e pensioni.

In Italia questo comportamento è particolarmente nuovo rispetto alle generazioni precedenti, in primo luogo il risparmio veniva gestito dai genitori, mentre oggi i ragazzi e le ragazze più giovani della Z Generation sono molto più consapevoli dell’importanza del lato finanziario nella vita delle persone, spesso nelle scuole esistono programmi di educazione finanziaria.

Ad esempio, a 10 anni molti sanno utilizzare il bancomat o una carta di credito,  cominciano ad accantonare paghette, regali ed altre eventuali entrate per il loro studio o viaggi all’estero, la parola pensione  appare presto nel loro vocabolario. Sempre di più i nonni regalano ai nipoti Piani di Accumulo, assicurazioni e altri prodotti finanziari invece dell’orologio o del braccialetto.

  • A 30 anni, i millennial italiani sottoscrivono fondi d’investimento per la pensione o assicurazioni sanitarie. Ma comincia a diffondersi anche un altro nuovo comportamento piuttosto recente, ossia l’ investimento in criptovalute, e qualcosa si muove anche sul fronte degli NFT (Non-fungible token).

In Italia i fondi pensione e le assicurazioni integrative hanno subito un balzo in avanti importante nell’ultimo decennio.

  • Tra i 40 e 50 anni gli accantonamenti sono destinati a formazione e istruzione sia per i figli che per sé stessi, in questa fase di vita aumenta in modo importante la quota di accantonamento per la pensione.
  • Dai 60 in poi scompaiono gli investimenti su formazione e education, comincia ad erodersi il patrimonio accumulato per la pensione – in particolare dopo i 70 anni.

Take-away: non solo cambiano le filosofie di vita a seconda dell’età e della fase di vita, ma anche la propensione al rischio e l’idea stessa di quando cominciare ad occuparsi del proprio futuro.


Le generazioni più giovani sono consapevoli delle necessità di inversione di rotta, e concretamente, lo stanno facendo cambiando in primo luogo i loro comportamenti economici e, di conseguenza, influendo sull’economia finanziaria di sistema.

Di quali altri cambiamenti sono portatrici le generazioni?

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I. Pierantoni

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