Che valore ha il denaro per le diverse generazioni? Come lo spendono? Gestire i soldi, investire i risparmi, decidere quando e come acquistare cambia a seconda dell’età e delle fasi vita oltre che degli strumenti a disposizione per farlo, per questo parlare di soldi è, anche, questione generazionale.
Un report Accenture 2017 dedicato a come investono e spendono i Millennials mi dà lo spunto per allargare il tema anche a Baby Boomers e X e Z Generation. Il report inizia più o meno così: “I negozianti spostano la merce ogni due o tre giorni, non più in settimane o mesi. I produttori di PC vedono i loro profitti fluire verso smartphone e altri oggetti dotati di connessione internet, i dettaglianti riempiono gli scaffali di cibi pronti da mangiare e, ormai, in versione monouso.”
Ogni generazione stabilisce un rapporto con il denaro differente da quello dei suoi predecessori, se non altro perché nel frattempo cambiano le forme e gli strumenti per la gestione del denaro stesso. Un’occhiata a queste caratteristiche appare interessante proprio perché il modo in cui il denaro viene utilizzato aiuta a comprendere di più stili di vita e comportamenti, oltre che indirizzare l’economia e il business.
Gestione del denaro: Baby Boomers vs. Millennials
L’avvento del digitale ha cambiato le forme di accesso alla gestione del denaro: se i Baby Boomers sono stati cauti e si sono fidati della reputazione di chi li ha consigliati o consiglia, i Millennials, soprattutto i più giovani, sono cresciuti avendo libero accesso e controllo a ogni forma di informazione e, quindi, anche quella finanziaria. Un controllo che è possibile fare in autonomia, senza filtri, a cominciare dalla gestione del conto online che le generazioni precedenti non avevano.
I Boomers – soprattutto i più adulti – hanno avuto e hanno come referente per la gestione del risparmio un singolo individuo/promotore finanziario o direttore di banca, spesso per tutta la vita, i Millennials possono e sanno parlare con più consulenti simultaneamente, anzi vogliono farlo per assicurarsi più opzioni di scelta e garanzia di successo.
La ‘diversificazione del portafoglio’ – tecnicismo diffuso nella consulenza finanziaria – per i Millennials è anche ‘diversificazione dei consulenti’.
Ma non finisce qui: le donne Millennials sono le prime donne ad avere la possibilità, grazie alle tecnologie, di accedere direttamente ai conti e a gestirli. Sono loro quelle che più delle altre decidono e acquistano direttamente on line. Sono sempre loro – in maggioranza – che scelgono le forme di investimento per la famiglia e per il futuro, per questo sono un target specifico dei promotori finanziari.
Se i Boomers ancora possono preferire il consulente in forma umana, i Millennials fanno le loro scelte finanziarie e altre, solo in presenza di un accesso digitale che non costringa a vincoli di luogo e orario.
Le età del denaro: Z Gen vs. BB e Millennials
Secondo uno studio di Visual Capitalist la Generazione Z cambierà radicalmente le cose imparando ‘velocemente’ dalle generazioni precedenti, compresi i Millennials.
In effetti, la Z Gen (oggi tra gli 8 e i 22 anni) è la prima generazione ad avere una carta prepagata in tasca già a 10 anni, attraverso lo smartphone può accedere direttamente a Amazon o Geekwish dove ha un conto aperto o, magari, a 13 anni è già in grado di guadagnare attraverso i lavori on line della GIG Economy.
Soprattutto, questo è il primo gruppo generazionale a sentir parlare di finanza a scuola, per la verità non ancora abbastanza come dicono i test PISA del 2017, ma è pur sempre un deciso cambiamento.
I loro genitori, tendenzialmente Millennials o X Gen, hanno già cominciato ad aprire, a loro nome, fondi pensione personali. Alcune ricerche evidenziano come comincino a fare scelte per il loro futuro diverse da quelle delle generazioni precedenti: ad esempio, i più grandi della Z Gen, scelgono l’indirizzo di studi a seconda di dove ci sono più possibilità di impiego, acquistano in base al prezzo prima ancora che in base al brand, Geekwish deve la sua fortuna a questa categoria di acquirenti.
È evidente che l’età ha il suo peso, chi è più in là con gli anni (Boomers) ha la necessità di rendere stabile e duraturo quello che ha, senza troppi scossoni per lo più. Allo stesso tempo chi sta investendo sulla vita che vuole costruire, oggi lo fa pensando alle risorse necessarie per assicurarsi una buona qualità di vita nel presente ma anche garantendosi una protezione per il futuro (Millennials) se poi questo significa pagare di più per avere più opzioni di scelta va bene lo stesso.
È la X Generation che su questo aspetto osa meno e gioca in difesa.
Isabella Pierantoni
SAVE THE DATE: 14 Maggio 2019 – SOLO UN FUTURO NON BASTA
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