Viviamo dentro i megatrends, ma davvero si realizzeranno? 2030, 2040, 2050 Non sono solo numeri, sono anche gli anni in cui chi oggi ha 6 anni farà la maturità, chi ne ha 15 avrà modo di confrontarsi con il lavoro, chi oggi ne ha 40 sarà a chiedersi come e cosa fare del resto della sua vita. Che mondo troveranno?
In questo video qualche idea su come come potrebbe essere la nostra vita tra 20, 30 e 40 anni. Il futuro è qualcosa di certamente incerto, ed i futurologi – che si occupano di futuro in modo scientifico – hanno formulato e continuano a formulare molteplici ipotesi di scenari che cambiano al mutare dei fatti che realmente accadono.
Una cosa è certa alcuni di questi eventi sono già manifesti nel 2018: il cambiamento climatico, la crescita demografica, l’invasione della plastica nei mari, la diffusione di auto elettriche o ibride … ma altri sono tutti a venire seppure grandi Stati hanno iniziato ad investire decenni fa (ed esempio l’auspicata conquista di Marte).
Se così fosse, di fronte a queste possibilità e all’impatto che avranno sulla vita di tutti noi – perché immaginiamo e auspichiamo che chi oggi ci legge sarà ancora vivo e vegeto tra 20/40 anni – come ci stiamo attrezzando come individui e come organizzazioni? Quali scelte, oggi, per far fronte al dilagare dell’intelligenza artificiale, all’incombere della scarsità d’acqua, al possibile cambio di abitudini alimentari ?
Ad alcuni sembra impossibile un mondo così fatto, tuttavia, se solo 20 anni fa sembrava impossibile pensare di essere connessi h24 ovunque nel mondo (o quasi) oggi è impensabile – e sempre di più anche nelle parti meno evolute del mondo – non avere connessioni che ci consentano di fruire di contenuti informativi attraverso semplici digital devices che diventano sempre più una commodities.
Lo stesso è accaduto per il computer, la TV, l’energia elettrica, … fino a risalire all’invenzione della ruota.
Vivere dentro ad un mega trend è qualcosa che non ti consente di comprenderlo fino in fondo ma … chi ha saputo cogliere i segnali di cambiamento, attivandosi per ottenere i massimi benefici è quello che meglio è sopravvissuto all’ evoluzione in atto (liberamente citato da Charles Darwin).
Silvia Rigamonti
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