I Millennials verso la piena maturità

Dove stanno, e che cosa fanno, i Millennials? Forse è solo una mia impressione parziale e distorta, fatto sta che in questo inizio di 2019 sembrano un po’ passati di moda. Dopo un periodo in cui l’attenzione mainstream era tutta per questa generazione, ultimamente è sempre più frequente imbattersi in articoli e analisi dedicate alla Generazione Z.

Salvo quando certa stampa pensa che i Millennials siano i nati nel nuovo millennio. Basti pensare ai titoli sportivi all’indomani di Italia-Finlandia del marzo scorso, quando il gol dell’azzurro (di famiglia ivoriana) Moise Kean venne salutato come la prima marcatura di un Millennial in nazionale… E non è stata la prima volta, né, temo, sarà l’ultima.

Ora, motivi per conoscere da vicino i ragazzi più giovani ce ne sono certamente. E infatti noi stessi ne parliamo non di rado, qui nel nostro blog. Ma per i Millennials, e per coloro che a loro vogliono rivolgersi per ragioni di marketing o per instaurare rapporti di lavoro, è proprio adesso che la partita si fa interessante.

In questo articolo, Riccardo Coni ci ricorda infatti che ormai anche i più giovani tra gli Y hanno sostanzialmente completato il ciclo di studi e sono inseriti a pieno titolo nella società e nel mondo del lavoro. E sono alle prese con la costruzione della loro vita, quindi con scelte economiche importanti e proiettate in un futuro non breve. Insomma: la Generazione Y è ormai nel pieno fiorire della sua maturità.

Sebbene in Italia siano soltanto il 17% della popolazione complessiva, sono comunque in grado di caratterizzare il mercato dei consumi e “dettare il passo” alle aziende.

E siccome i Millennials sono una generazione di persone attente, informate, esigenti e critiche, così per le aziende la sfida è quella della flessibilità, della qualità, della semplicità. Con un occhio particolare ai costi, come indicano i numeri in quest’altro articolo, riferiti ai comportamenti in merito a bollette, assicurazioni e prodotti finanziari.

Ma attenzione.

Questa è anche la generazione che al lavoro si distingue per la predilezione per uno stile di leadership collaborativa, per una propensione all’apertura mentale, alla condivisione, alla comunicazione informale e inclusiva. Analogamente, nei criteri di consumo rientrano anche le questioni etiche e di responsabilità sociale. I brand sono chiamati ad esprimersi  in modo chiaro su determinati valori e temi rilevanti per tutta la società.

Le aziende ormai lo sanno, ed è questa una delle principali novità con cui i Millennials stanno cominciando a plasmare il mondo in cui viviamo.

 

Mattia Rossi


SAVE THE DATE: 14 Maggio 2019 SOLO UN FUTURO NON BASTA

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