E’ l’iniziativa di Osservatorio Senior ed Engie Italia/ in collaborazione con Cergas/Università Bocconi di cui fa parte il lavoro svolto da Mauro Spadaro, Natalia Costanzo e Salvatore Liccardo i quali mi hanno ‘ingaggiata’ per fornire un contributo al loro progetto di ricerca sulle “Generazioni in azienda”.
L’obiettivo del lavoro è stato quello di identificare le migliori soluzioni che possano generare una collaborazione positiva attraverso lo scambio intergenerazionale, producendo così un beneficio complessivo per l’azienda.
La ricerca è arrivata prima classificata tra i dieci finalisti dell’iniziativa Cergas/Università Bocconi/Engie Italia. I dettagli del progetto li trovate a questo link di ‘Osservatorio Senior’. Il lavoro, l’interesse e l’impegno di questi giovani Millennials ha prodotto un’aggiornata e ragionata panoramica socio-demografica e legislativa dell’Italia e del suo posizionamento in Europa, dei riferimenti al tema della connessione tra generazioni per finire con pratiche, cases histories e metodi per valorizzare le generazioni in azienda.
Una volta di più si conferma con numeri e analisi che parlare di aumento dell’età coincide inevitabilmente con l’aumento della permanenza dei lavoratori in azienda, tuttavia l’Italia è un caso a sé.
Dallo studio emerge che i lavoratori italiani mediamente vanno in pensione molto prima rispetto agli altri lavoratori europei: “… l’Italia risulta avere tra le più basse ‘età effettive’ di pensionamento, ossia l’età media cui si va veramente in pensione è di 62 anni contro i 67 previsti per legge.”[1]
L’indagine sottolinea anche come la mobilità lavorativa abbia riguardato soprattutto i Boomer più giovani (55-64enni), mentre a subire di più sono stati i più giovani (15-24enni).[2]
La problematica dello scambio generazionale mette in evidenza i temi chiave legati alla convivenza e scambio generazionale[3], legati ai diversi approcci al lavoro e filosofia di vita di ogni singola generazione. Ne emergono pregiudizi e stereotipi legati all’invecchiamento, oppure relative alla difficoltà di crescita/ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani. Molto utile e da leggere il riferimento alle intelligenze[4] (fluide e cristallizzate) legate all’età e praticate nelle diverse fasi di vita al lavoro e fuori, visibili nei comportamenti.
La ricerca offre non solo riflessioni e suggestioni ma anche casi concreti da applicare ed esplorare nel proprio ‘territorio’.
Buona lettura.
Isabella Pierantoni
[1] Report ‘Generazioni in azienda’ pg. 17
[2] Ibidem pg. 18
[3] Ibidem pg. 20-21
[4] Ibidem pg. 26, Truxillo, Cadiz, Rineer 2014