Scenari di futuro prossimo: Verona 2040 / Part 1

Come sarà Verona nel 2040? Quali saranno le condizioni ambientali della Pianura Padana e di Verona in particolare? Come si configurerà il contesto sociale? Quali le novità nel panorama occupazionale?

Sulla scorta di queste domande abbiamo cercato di identificare i trend di evoluzione di alcune variabili socio-economiche e di delineare i possibili scenari per la città tra poco meno di vent’anni.

Solo nella consapevolezza di ciò che si prospetta e nella ricerca attiva di visioni di futuro, è possibile costruire solide strategie che ci permettono di costruire il domani che vogliamo.

Vediamo punto per punto ciò che l’environmental analysis(1) ha fatto emergere.

La situazione ambientale

Le proiezioni al 2050 con scenario di emissione di gas climalteranti RCP 4.5 (IPCC 2018) evidenziano per il territorio della pianura padana forti ripercussioni in termini di cambiamenti climatici con un aumento della temperatura media annua di 1.7°C sia in  zona rurale (ZR) che in zona urbana (ZU).

La temperatura massima estiva, come si vede dal grafico, passerà da 28°C a 30.5°C in ZR e da 29°C a 31.8°C in ZU.

Le notti tropicali estive passeranno da 11 a 29 in ZR e da 25 a 42 in ZU, le ondate di calore estive da 2 a 7, i giorni senza precipitazioni estive da 21 a 30. Si avrà inoltre una diminuzione delle precipitazioni annue da 770 mm a 700 mm (dati per la Pianura Padana da ARPA Emilia Romagna).

L’aumento delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra incide sull’aumento delle temperature medie e l’impatto nelle zone urbane è maggiore anche a causa della cementificazione e dell’assenza di aree verdi. Le precipitazioni diminuiscono ma le piogge sono più intense provocando problemi idrogeologici sul nostro territorio esacerbati, nuovamente, dalla mancanza di zone verdi permeabili.

La situazione demografica

Se dal punto di vista quantitativo la popolazione della provincia di Verona non cambierà in maniera significativa continuando a restare sotto il milione, cambierà molto la composizione demografica.

Dal grafico si vede una lieve diminuzione degli under 14 (da 13,1% a 12,1%), una decisa diminuzione dei veronesi nella fascia tra i 15 e i 64 anni (da 63,8% a 54,8%), parallelamente un aumento significativo dei 65-84enni (da 23,2% a 33,1%) e degli over 85 (da 3,6% a 5,7%).

Quanto all’età media essa passerà dai 45,9 anni attuali ai 49,2. L’aspettativa di vita media sarà di 87 anni (proiezioni ISTAT).

Questi cambiamenti demografici richiederanno nuove politiche sociali e un nuovo modo di guardare alla terza età e alla vita attiva dopo la pensione. Ma richiederà soprattutto un nuovo modo di guardare a bambini e giovani, la “risorsa scarsa” del futuro, immaginando come valorizzare la loro presenza e permettere loro di dare il massimo contributo alla costruzione del futuro.

Il confronto generazionale

Considerata la situazione demografica che ci attende, l’aspetto generazionale diventa una chiave di lettura molto importante: capire oggi le peculiarità, gli interessi, gli studi che affronteranno, le professioni che ad oggi ancora non vediamo o che desiderano intraprendere i nostri giovani, diventa strategico per immaginare con loro e per loro nuove possibilità di futuri.

Attualmente convivono nel mondo del lavoro 5 generazioni, con caratteristiche e valori rispetto alla vita e al lavoro molto diverse (2) . Ma sarà sulle due nuove generazioni (Z e Alpha) che si potrà agire attraverso azioni volte ad un cambiamento, nel medio lungo periodo, solo se l’intervento sarà strategico e sistemico.

La situazione occupazionale

Secondo l’indagine Excelsior di Unioncamere (2020) “l’ecosostenibilità e la digitalizzazione sono tra i principali fattori di cambiamento che stanno trasformando il mercato del lavoro”, pertanto il mondo del lavoro offrirà nuove occupazioni e richiederà nuove competenze. Si stima che, già nel breve periodo,

tra il 2020 e il 2024 le imprese richiederanno competenze green di livello intermedio a 1,6 milioni di lavoratori e di livello elevato ad altri 978.000. Competenze che riguarderanno figure tecniche, impiegati, addetti ai servizi commerciali e turistici, operai e artigiani.

Un settore che spicca per richiesta di competenze green elevate sarà quello edile, per la forte esigenza di rigenerazione del capitale immobiliare esistente con particolare attenzione all’efficientamento energetico e alle emissioni.

Le policy UE mostrano in questo senso una precisa tendenza: in aggiunta al pacchetto sull’economia circolare e al Green Deal, il nuovo Fondo Horizon 2021-2027 investirà 100 miliardi di € in ricerca e innovazione su sostenibilità, sia a livello tecnico-scientifico sia in termini di etica e responsabilità sociale d’impresa e sfide globali come clima, energia, mobilità, risorse naturali, agricoltura e ambiente.

I lavori del futuro

Secondo il WEF il 65% dei ragazzi a scuola oggi (in particolare quelli alle elementari), da grande farà un lavoro che oggi non esiste. Intelligenza artificiale, machine learning, robotica e produzione additiva sono ormai pronti a trasformare l’economia (Report MIT 2020) ma in un modo che oggi non è nemmeno immaginabile. Ciò richiede di supportare i giovani, ma anche gli adulti, nello sviluppo non solo di e-skills per affrontare consapevolmente la trasformazione digitale in atto, ma ancor più di competenze utili a fronteggiare futuri incerti e complessi oggi del tutto inimmaginabili.

I cambiamenti che si prospettano nella città di Verona a livello climatico ed ecosistemico così come a livello sociale, economico, tecnologico e lavorativo disegnano scenari futuri complessi e in continua evoluzione.

A fronte di tali sfide glocali si richiede una nuova consapevolezza e un nuovo modo di guardare al futuro, anzi, ai futuri. Non esiste, infatti, un futuro univoco e già scritto, ma esistono futuri plurali da esplorare con i più avanzati sistemi di data analysis e i nuovi strumenti di foresight e da immaginare e costruire con innovative tecniche di anticipazione. Come disse Alan Kay “Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo”.

Ma come ci si  prepara a “inventare il futuro”? Quali nuove competenze ed abilità vanno sviluppate? Come è possibile arricchire i curricula scolastici e professionali per comprendere queste nuove capacità?

Risposte e altro nel prossimo articolo. Seguiteci!

 

Lisa Conforto (consulente di orientamento scolastico e professionale e futurista) – Lucia Vesentini (formatrice in ambito sostenibilità e futurista)

 

(1) Strumento strategico utilizzato anche in ambito delle discipline futuristiche anticipanti.

(2) Fonte: www.generationmover.com

 

Fonti:

 

________________________________________________________________________________________

*Se ti è piaciuto il post aiutaci a condividerlo

________________________________________________________________________________________

Per capire meglio i tempi che corrono, scopri la leva demografico-generazionale e i Futures Studies, affronterai meglio il presente e potrai prepararti in anticipo ai futuri in arrivo, se non sei ancora iscritto alla ns newsletter mensile richiedila qui.

Lo sapevi che il nostro Blog suddivide gli articoli per generazione? Cerca la tua e scopri di più.

Impara a guardare lontano con le CPF – Futures Literacy Lab di Generation Mover™ condotte insieme ai maggiori esperti nazionali sui Futures Studies: IIF-Italian Institute for the Future e Skopìa 

Seguici su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *