1st INTNL SYMPOSIUM FUTURIST UNESCO CHAIRS
Un manipolo di futuristi da tutto il mondo hanno condiviso esperienze, progetti, strumenti e metodi per praticare il futuro a tutte le età e in tutti i contesti con il fine di alfabetizzare al futuro più persone possibili.
Lo scorso 19 e 20 giugno 2019 ho partecipato al primo Simposio internazionale delle cattedre UNESCO in Sistemi anticipanti, organizzato a Trento dal Prof. Roberto Poli, Direttore del Master di II livello in Social Foresight presso quella Università. Due giorni intensi, vivaci e potenti nello scambio e nel confronto tra chi di Futuro se ne intende, lo studia, lo pratica e, soprattutto, lo sperimenta nella cornice dei FS (Futures Studies).
Sono moltissimi gli stimoli e le suggestioni che mi sono portata a casa. Insieme alla conferma che solo attraverso lo scambio di studi, ricerche, opinioni e pratiche si può costruire davvero.
Di seguito propongo un breve report con qualche spunto. Solo qualcuno, però, perché due giorni sono davvero tanti da raccontare.
“Much of the futures work in the past”
Riel Miller, Head of Futures Literacy UNESCO. Anche i bisogni e le necessità cambiano, evolvono e spesso sono diversi da quelli percepiti in epoche e tempi passati. È questo cambiamento che genera incertezza e rischio, creando aspettative che vengono affrontate con metodi sperimentati in passato i quali non possono che essere transitori e contingenti appunto in quanto legati all’emergenza e alle conoscenze passate. Su questo Riel Miller ha presentato una matrice di lavoro specifica basata su un approccio anticipante che guarda, indaga e utilizza trame di futuri che già possiamo imparare a vedere oggi.
How the future is connecting with you? What the future is telling you? Anticipatory is not about yourself is about knowing knowledge.
Markku Wilenius, Turku University, Finland. In un mondo complesso e veloce come mai prima, Markku Wilenius si è chiesto come ci connettiamo agli altri, come apprendere, come mantenere ‘stabile’ la nostra mente bersagliata in quantità sempre crescente da tante informazioni, novità, paure. In un lavoro svolto nelle scuole primarie e secondarie finlandesi, Wilenius ha osservato come gli studenti abbiano paura del futuro. Non solo: gli impatti di questo sentimento sul livello motivazionale, cognitivo e relazionale in giovane età possono pregiudicare profondamente sogni, scelte e ambizioni che saranno determinanti nella vita che i ragazzi si apprestano a costruire. Ha quindi presentato, oltre a un modello di lavoro nelle scuole basato sulla Futures Literacy, anche FUNZI: una app pensata proprio per aiutare i ragazzi ad allenarsi sulla competenza di futuro!
“Future as a space to develop aspiration and specific actions” – Ted Fuller, University of Lincoln, UK.
Inserire l’idea di futuro al plurale nelle pratiche educative e di ricerca significa fornire strumenti alle persone per creare il proprio futuro. Non tutti i futuri sono uguali e soprattutto non sono predeterminati. Il futuro non può essere previsto ma certamente può essere immaginato, esplorato e appreso. È qui che Ted Fuller inserisce il tema della ‘responsabilità’ del futuro’, che riguarda tutti, incluso me.
Tanja Hichert, South Africa, ci ha parlato di come in Sud Africa sia possibile intravedere ‘pockets of the future in the present’.
Robin Bourgeois, France – South Africa: catturare e controllare il futuro è un fenomeno di cui molti si sono resi attori in una sorta di colonizzazione del futuro, trasformandolo in una merce privata a disposizione di pochi. Al contrario, il futuro è un ‘bene comune’. Per questo oggi è importante pensare anche a una ‘de-colonizzazione del futuro’ attraverso una ‘coscienza di futuro condivisa’.
Roberto Poli, Università di Trento, ha sottolineato come oggi più che mai parlare di ‘Futures Literacy’ sia il nuovo bisogno emergente, strettamente collegato a quell’incertezza dilagante e immobilizzante che spesso si traduce nell’incapacità di formulare scenari, prendere decisioni o costruire strategie efficaci. In realtà, questo diventa un problema nella misura in cui è legato alla mancanza di informazioni per gestire questa incertezza, soprattutto perché le conoscenze siamo abituati a cercarle nel passato. È proprio qui che arrivano in aiuto la disciplina dell‘Anticipazione e il pensiero di futuro come strumento di esplorazione e metodo per affrontare sfide nuove.
Loes Damhof, Hanze University – Netherlands ha condiviso la sua esperienza nel creare laboratori di futuro dedicati agli studenti in diverse parti del mondo, alcuni anche con camp full-immersion di due settimane, utili a sviluppare consapevolezza e strategia di futuro direttamente nelle mani di chi il futuro se lo costruisce letteralmente giorno dopo giorno: gli studenti.
Lydia Garrido Luzardo dall’Uruguay ha esposto il suo modello di lavoro “Futures Literacy in Action”, un meta-modello specifico in cui la teoria dell’Anticipazione viene proposta non come una reazione, ma come una chiave d’accesso per gestire tematiche sociali a cui dare senso. La chiave è: usare il futuro per dare senso e, allo stesso tempo, creare senso verso il nuovo.
Ma sono stati davvero tanti i contributi, anche a livello organizzativo e aziendale. Come ad esempio Drazen Maravic dalla Serbia, che ha condiviso la sua esperienza applicativa dei Futures Studies in ambito governativo. O Thomas Gauthier dalla Francia, che ha raccontato come spesso le aziende vivono e percepiscono il futuro senza nessuna preparazione o consapevolezza di quanto, in realtà, ne possano essere artefici anziché spettatori passivi.
Il futuro ha le sue radici nel presente e ciascuno di noi ha la sua parte di responsabilità, in qualche modo lo stiamo già ‘colonizzando’ come dice Robin Bourgeois ma, soprattutto, abbiamo già cominciato a crearlo.
‘The Future is open, but is not empty’. Parlarne, esserne consapevoli, poterlo immaginare nella sua forma migliore per prendere decisioni efficaci oggi è una competenza che può e deve essere a disposizione di tutti.
Isabella Pierantoni
P.S. – A settembre partiranno le iniziative “Generation Mover™ into the Future” – iscriviti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti.
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