Over 50: trovare lavoro con la GIG Economy

Un elenco aggiornato dei nuovi lavori da trovare in rete possibili per tutti, anche senza essere ‘digital’. Sono appena uscite ricerche in Italia e in USA che confermano nuovi comportamenti e opportunità professionali per tutte le età, nonchè elenchi aggiornati di piattaforme on line su cui cercare il lavoro più vicino alle proprie capacità, basta un pc.

Sarà che le cose cambiano, spintaneamente  più spesso che mai, ma anche da noi sono possibili forme di lavoro diverse che negli ultimi 5 anni hanno dato possibilità a molti italiani di integrare il proprio reddito quando non di renderlo autonomo, parliamo dei lavori della GIG economy.


Personalmente, qualche anno fa ho scoperto l’esistenza del sito Mechanical Turk, una piattaforma Amazon che offre lavori di tutti tipi dal correttore di bozze alla selezione di foto malfatte, dai parti di progetti tecnici o sviluppo software e oltre, basta avere un pc, curiosa, ho provato. E’ stato molto interessante nonchè retribuito!


Lo scorso anno, in USA, secondo l’MBO (un fornitore di sistemi operativi aziendali per lavoratori indipendenti), i lavoratori più adulti (quelli con 53 anni o più), hanno guadagnato in media 77.000$ lavorando nella GIG Economy.

Anche in Italia la crescita è stata molto rapida (l’indagine Istat sul mercato del lavoro dell’Istat del 2017) L’Istat rileva che nell’ arco di cinque anni, dal 2012 al 2016, il numero di datori di lavoro che richiedono questo lavoro accessorio si è moltiplicato per quattro e quello dei rapporti di lavoro per cinque.

Ma cosa significa GIG Economy? 

Un modo per definirla è la cosiddetta economia a richiesta, ossia quella dei lavoretti one-shot, servizi richiesti senza continuità, ad esempio i ragazzi che fanno le consegne Foodora, baby-sitting … In rete esistono numerosi siti in cui scegliere l’area che interessa o in cui ci si sente pronti a offrire un servizio, e per molti di questi, il pagamento è immediato anche via paypal.

La parte interessante è che, per chi vuole integrare o anche avviare, una nuova attività la rete offre tutta una serie di proposte per lavori in cui  basta un pc, da fare a casa altrove, ad es. siti come Amazon’s Mechanical TurkSurveySay.com or Swagbucks.coml’ app Work On-DemandGigSalad (per artisti e musicisti), per i creativi Coworks  ma c’è di tutto e di più, per chi conosce l’inglese ecco qui una rassegna piuttosto ampia da lavori generici free-lance a proposte per fotografi, traduttori, editori, web-designer … unica avvertenza non sempre le piattaforme sono disponibili in tutti i paesi e quindi anche in Italia.

Questo non vuol dire che i giggers siano tutti ‘felici’ del loro stato: quasi uno su quattro indipendenti intervistati dall’MBO ha detto che preferirebbe un lavoro tradizionale. Anche l’accesso ai benefici rimane impegnativo e l’insicurezza di un flusso di lavoro imprevedibile è stressante per molti. Tuttavia, ben il 74% degli indipendenti a tempo pieno è molto soddisfatto dello stile di vita, il più alto nei sette anni in cui l’MBO ha effettuato sondaggi. E il 84% di loro afferma di essere più felice a lavorare da soli piuttosto che in un lavoro tradizionale. La maggior parte degli addetti ai lavori il 65%  afferma di aver volontariamente scelto di lavorare in questo modo.

L’obiettivo di questo articolo è fornire stimoli a chi ancora non sa di queste possibilità, o magari vuole integrare il proprio reddito, per chi non conosce l’inglese ma vuole saperne di più basta andare su ‘Google Translator’ degli articoli e info proposti e potrà comunque farsi un’idea.

I. Pierantoni

 


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