“TRIPPERS” TREND: IN VACANZA CON MAMMA E PAPA’. PER SCELTA.
I giovani non solo vivono più a lungo con i genitori, ma ci vanno anche in vacanza. E no, non stiamo parlando dei giovani italiani ma dell’ Australia.
Comincia così uno dei report 2019 McCrindle sul trend del turismo per i giovani australiani. La ricerca è stata commissionata da P&O Cruises Australia e ha coinvolto 1.002 ragazzi tra i 18 e 29 anni e più del 50% di loro dall’età di 18 anni sono andati in vacanza con i genitori, e 4 su 5 di loro dicono di considerare la possibilità di fare un viaggio in famiglia.
P&O ha registrato un aumento del 18% di giovani in vacanza con i genitori. Hanno anche coniato un termine per identificare questo gruppo generazionale: i TRIPPERS, un acronimo (Travelling In Parents’ Pockets Eroding Retirement Savings) che in breve possiamo tradurre con ‘in viaggio con i soldi della pensione dei genitori’ più o meno. Al di là dei risultati in dettaglio, questo report è uno spunto utile per osservare e riflettere sulle generazioni più giovani oltre i confini geografici.
Millennials e Z Gen considerano i propri genitori un punto di riferimento. Anche in vacanza. In Australia come altrove.
Troppo facile commentare con “i giovani non hanno i soldi quindi approfittano di quello che i genitori gli offrono”. Lo spaccato australiano riferisce che questa scelta fa riferimento a problemi economici solo per il 21% degli intervistati, mentre al primo posto balza la motivazione di passare tempo di qualità e divertimento con i genitori.
Nella mia esperienza, da qualche anno, osservo una tendenza anche italiana: quella di fare viaggi, anche brevi, con i figli a qualsiasi età, non solo per le classiche vacanze estive, ma anche durante l’anno, quando si può. Magari anche con un genitore alla volta per avere momenti speciali a due, per passare tempo di qualità, in modo rilassato e sereno, spesso utile anche ad appianare questioni interne famigliari, una sorta di modalità terapeutica per recuperare e rinforzare i rapporti. Non so quanto sia diffusa in numeri, ma se comincia a capitare qualcosa ci sarà.
In effetti se intorno ai 20 anni non hai risolto il conflitto adolescenziale con i tuoi genitori certo non ci vai in vacanza, nemmeno se non hai risorse finanziarie. Piuttosto stai a casa. Da solo. Chi di noi non ha aspettato il momento di avere casa tutta per sé, senza i genitori?
Quindi non resta che il piacere di farlo per scelta.
D’altronde le generazioni più giovani vedono il ‘viaggiare’ come un elemento indispensabile per sé stessi e la propria crescita individuale, personale e professionale e così ogni occasione è buona.
Aggiungerei anche che le crociere sono di solito economicamente più accessibili di altre forme di turismo e questo facilita la scelta di famiglia, soprattutto in un ambiente in cui non puoi ‘fuggire’ e quindi è meglio mettersi al sicuro con chi si conosce …
Nel turismo i trend sono anche indicatori sociali, per chi lavora in questo settore lo sguardo generazionale più verticale è essenziale.
Per altre info, contattaci.
Isabella Pierantoni
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