Non pensate che sia pazza. La mia riflessione è legata al valore delle competenze come merce di scambio.
Mi spiego meglio. L’altro giorno ero dal salumiere e al momento di pagare ho pensato: “Cosa potrei dare in cambio per due etti di prosciutto?”. Esiste un’economia del baratto? E’ possibile dare valore a esperienze, relazioni, idee in uno scambio equo di competenze?
Se “l’altro” possiede qualcosa che noi non abbiamo e che potrebbe servirci, si è possibile. Ecco come mi sono “barattata”.
Per rifare la mia immagine digitale con un nuovo logo e un sito (W.I.P.) ho concordato con la grafica fiori&decori per un giorno “speciale”; per il web designer sto scrivendo i testi della nuova brochure aziendale. A fronte di una consulenza per la progettazione di un evento ho portato a casa una postazione di lavoro in uno dei coworking più cool di Milano (amo stare tra la gente!).
Premesso che ho potuto “barattare” competenze con persone che stimo e di cui mi fido, e che per acquistare cibo, pagare l’affitto, divertirci, coltivare le nostre passioni, abbiamo tutti bisogno di moneta sonante, possiamo valutare anche come e quando investire le nostre energie per un bisogno che altrimenti avremmo dovuto pagare, magari barattando esperienza.
Per vostra informazione, il prosciutto l’ho dovuto pagare!!! Me lo ha ricordato la cassiera quando mi ha vista assorta nei miei pensieri e non tiravo fuori i soldi dal portafoglio.
E voi, vi “barattereste”?
Lucia Lamonarca
SAVE THE DATE: 14 Maggio 2019 
SOLO UN FUTURO NON BASTA
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